Artemis Fowl: L'inganno Di Opal by Eoin Colfer

Artemis Fowl: L'inganno Di Opal by Eoin Colfer

autore:Eoin Colfer [Colfer, Eoin]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-06T16:49:22+00:00


Quando, dopo un po', Artemis e Spinella cominciarono a muoversi sui sedili, Scant li aiutò a riprendere i sensi con un paio di colpetti del suo sfrizzagente.

«Benvenuti nella terra dei condannati» disse Opal. «Vi piace la mia navetta?»

In effetti era un velivolo notevole, con i sedili foderati di pelliccia illegale e decorazioni più lussuose di quelle di un palazzo reale. E nel caso ai passeggeri fosse venuta voglia di vedere un film, al soffitto erano sospesi piccoli cubi olografici.

Spinella cominciò a dimenarsi appena si rese conto di dov'era seduta.

«Pelliccia! Sei una bestia!»

«No» replicò Opal. «Tu sei seduta su una bestia. Te l'ho detto, ormai sono umana. Ed è questo che fanno gli umani: scuoiano gli animali per il proprio comodo. Non è così, Fowl?»

«Alcuni lo fanno» rispose gelido Artemis. «Personalmente non lo approvo.»

«Ma davvero!» ridacchiò Opal. «Non penso che questo ti metta in lizza per la santità. A quello che mi risulta, sei ansioso quanto me di approfittare del Popolo.»

«Forse. Non ricordo.»

Opal si alzò e cominciò a servirsi un'insalata dal buffet.

«Vero, ti hanno spazzato la mente. Ma di certo adesso ricordi. Neanche il tuo subconscio potrebbe negare quello che sta succedendo.»

Artemis si concentrò. C'erano dei ricordi, sì: immagini vaghe, sfocate. Niente di preciso.

«Qualcosa ricordo.»

Opal staccò gli occhi dal piatto. «Che cosa?»

Artemis la fissò impassibile. «Ricordo che sei stata sconfitta dall'intelletto superiore di Polledro. E sono sicuro che ti sconfiggerà di nuovo.»

In realtà non se ne ricordava affatto, si era limitato a ripetere quello che gli aveva detto Spinella, ma le sue parole ebbero l'effetto desiderato.

«Quel ridicolo centauro!» strillò Opal, scaraventando il piatto d'insalata contro la parete. «È stato fortunato che avessi l'ingombro di quell'idiota di Brontauro. Ma stavolta sarò io l'artefice del mio destino. E del vostro.»

«Di che si tratta?» chiese beffardo Artemis. «Di un'altra rivolta manovrata? O magari di un dinosauro meccanico?»

La collera sbiancò il viso di Opal. «La tua impudenza non ha limiti, Fangosetto! No, nessuna sciocca rivolta. Ho un piano su scala molto più ampia. Accompagnerò gli umani dal Popolo. Quando i due mondi si scontreranno, scoppierà la guerra, e il popolo da me adottato vincerà.»

«Tu sei una di noi» intervenne Spinella. «Del Piccolo Popolo. Esserti fatta arrotondare le orecchie non cambia le cose. Non pensi che gli umani si accorgeranno che non diventi più alta di così?»

Opal le diede un buffetto su una guancia. «Mia povera, cara, sfruttata poliziotta, non credi che ci abbia pensato durante quest'anno? Non credi che abbia previsto tutto? L'ho fatto, naturalmente, e mi sono preparata.» Si chinò, separando i capelli per mostrare una cicatrice di sette centimetri sul cuoio capelluto. La magia la stava già facendo scomparire. «Arrotondare le orecchie non è stato il solo intervento chirurgico cui mi sono sottoposta. Mi sono anche fatta inserire qualcosa nel cranio.»

«Una ghiandola pituitaria» indovinò Artemis.

«Bravo, Fangosetto. Una piccola ghiandola pituitaria artificiale. Che secerne sette ormoni... fra cui l'HGH.»

«HGH?» chiese Spinella.

«Human growth hormone» spiegò Artemis. «L'ormone della crescita.»

«Esatto. Come suggerisce il nome, l'ormone della crescita stimola la crescita di organi e tessuti, in particolare muscoli e ossa.



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